Cosa rende felici i passeggeri: osservazioni quotidiane

Come potete leggere qui, uno studio americano ha stilato la classifica di ciò che rende felici i passeggeri.

Concordo con la qualità e la quantità dei servizi offerti dalle compagnie, concordo con l’accettazione delle tariffe e dei supplementi, ma c’è un aspetto che il sondaggio non tiene in considerazione: la maggior parte dei viaggiatori arriva in aeroporto già nervoso, se non terribilmente arrabbiato.

Saltando la causa numero uno, un astio generico verso il mondo, il motivo numero due di questa aggressività è il contrattempo che contende il secondo gradino del podio alla coda. Si comincia appena usciti da casa quando la coda per l’aeroporto è infinita, per proseguire con la trottola del parcheggio. Per chi sceglie il mezzo pubblico, i motivi di contrasto sono numerosi: il costo del biglietto, il ritardo del mezzo, la difficoltà nel sistemare le valigie, il vicino di posto molesto.  Il non previsto continua in aeroporto, dove non si sa dove andare, la coda per il check-in non vede la fine e l’attesa ai controlli è più snervante di quella per il dentista.

A poco vale un sorriso o un po’ di gentilezza da parte del personale: il wi-fi non raddrizza una giornata storta.  Purtroppo solo un 25% dei passeggeri arriva rilassato e felice di partire, un altro 25% non sa cosa sia la felicità e il resto risponde al sondaggio dopo 3 giorni dalla fine del viaggio e ancora col sorriso post-vacanza.

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