Il biglietto al chilo

Fa discutere notizia di questi giorni che Samoa Air ha introdotto una nuova tariffa basata sul peso del passeggero: ogni chilo è un soldino in più.


La tariffa completa comprende il passeggero più il suo effettivo bagaglio: si può osare una tara durante la prenotazione, ma all’aeroporto si verrà pesati e gli eventuali errori, in eccesso o difetto, verranno corretti in contanti.

Molti giornali rilanciano la proposta a compagnie low cost, Ryanair in primis, senza sottolineare alcune caratteristiche di Samoa Air.
  1. La flotta. Qui non si parla di velivoli da centinaia di passeggeri, ma di aerei da turismo che fanno, soprattutto, la spola tra le piccole isole del Pacifico. La persona più pesante toglie fisicamente spazio ad altri passeggeri che non potranno essere imbarcati, causando una perdita economica. Ricordiamo anche che questi aerei non vanno ad acqua di mare: il non gratuito carburante inficia sul peso complessivo e limita il carico pagante.
  2. Il numero di passeggeri. Pensate alle code chilometriche per pesarsi fuori da, ad esempio, l’aeroporto di Monaco. Sono scene che, per il momento, non vedrete se volate con Samoa Air.
  3. L’obesità. Il peso è una delle piaghe che affligge le isole del Pacifico. La modernità, l’urbanizzazione, lo stile di vita “occidentale” causa nella popolazione di queste zone l’aumento di peso e tutte le malattie a esso correlate.  Il 70%, circa, della popolazione sopra i 15 anni è in sovrappeso e Samoa è la prima nazione al mondo per presenza di obesi: un problema riscontrabile già nei neonati. Una tale iniziativa insomma ha il merito di far riflettere sul dilagare del problema e incentivare il dimagrimento: sono previsti, infatti, sconti per chi dimostra di avere perso peso.
Quindi: non barate sul peso e non fatevi venire una crisi di panico perché sarete pesati con il vostro bagaglio eccessivamente pesante.

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